martedì 31 ottobre 2017

LA DUCHESSA



Anno: 2008
Regista:S.Dibb
Attori:K.Knightley, R.Fiennes, D.Cooper, H.Atwell


Dimentichiamoci la storia d'amore ambienta tra le lussuose dimore del Settecento, questo è un film che tratta di una realtà che era la quotidianità in quegli anni e che ci ricorda che gli abiti sfarzosi molto spesso nascondevano violenza e tristezza.
Ragazza ambiziosa e bella, Georgiana Spencer viene promessa in sposa al duca di Devonshire, quella che però doveva essere una vita coniugale fatta di gioia e sfarzo diviene una specie di prigione dorata. Suo marito non si interessa a lei, se non per avere il tanto agognato erede maschio, troppo impegnato nelle gioie della vita di quel tempo: i cani da caccia e le donne.  Georgiana inganna il tempo tra un parto e l'altro tra feste e abiti lussuosi divenendo una vera e propria star e un modello per le donne della nobiltà, che la vogliono imitare e che la amano per i suoi gusti eccentrici. Riscuote un grandissimo successo anche tra gli uomin, non solo per la bellezza ma anche la sua intelligenza e le doti politiche, tanto da riuscire a portare il marito in una posizione sempre più di rilievo all'interno del partito di cui fa parte, senza che lui mai intervenga. 
E' proprio così che incontra Grey, giovane politicante che entrerà nella sua vita, cambiandola per sempre.
Keira Knightley è in ottima forma, come in ogni film in costume in cui recita, riesce a trasmettere
ogni emozione e pensiero con uno sguardo o un minuscolo gesto, ottima anche l'interpretazione di Fiennes che riesce a dare benissimo la sensazione di un uomo freddo e insensibile ai problemi degli altri.                                                                       Non mi è piaciuto, invece, Dominic Cooper troppo inespressivo e perennemente imbronciato, non si comprende mai che cosa il suo personaggio desideri o pensi, cosa fondamentale in una storia del genere, dove ai personaggi non è data la possibilità di comunicare liberamente. Le occhiate tra Grey e Georgina risultano, infatti, difficili da decifrare e molto spesso è osservando lei che capiamo che cosa sta succedendo tra i due,
ed è un vero peccato in quanto il loro rapporto è uno snodo centrale della storia.                     
Ma, come vi ho già detto, non è una storia d'amore questa.                Georgiana non è l'eroina di una vicenda a lieto fine, è la protagonista di una storia vera, realmente accaduta, e perciò dobbiamo confrontarci con la dura verità. La ricchezza e il titolo nobiliare non portano la felicità che spesso si sogna, ma bensì conducono ad in un tunnel di tristezza e di estremi compromessi, fatti soprattutto in nome della famiglia. A ricordare questo fatto c'è Bess, un vero e proprio  memurandum vivente di come la vita possa essere difficile per una donna, tanto da condurla al più empio tradimento per raggiungere il suo obbiettivo.
Bess è un personaggio che siamo portati ad odiare per buona parte del tempo, ma poi siamo portati a
  capire e immedesimarci con lei, cosa che sarà costretta a fare anche un'incredula Georgiana.
Il film merita di essere visto per i costumi, le ricostruzioni storiche e per i paesaggi mozzafiato che ci regala l'Inghilterra, ma soprattutto deve essere visto per riflettere su ciò che una donna è disposta a fare per la propria famiglia, un amore che ancora oggi alberga e sostiene la nostra società.

La storia di Georgiana Spencer narrata in questa pellicola è tratta dal libro di Amanda Foreman, Georgiana, qui sotto troverete delle icone che vi permetteranno di accedere alla pagina di Amazon dove potrete acquistare il libro sia in inglese che in italiano, oltre al DVD del film.
Buona visione!





giovedì 19 ottobre 2017

LOVING VINCENT


Anno:2017
Regista: D.Kobiela, H.Welchman
Attori: R.Gulaczkyk, D.Booth, E.Tomlinson, H.McCrory, J.Flynn, S.Ronan

Armand Roulin viene incaricato dal padre postino di consegnare una lettera di Vincent Van Gogh a Theo, suo amato fratello. Il ragazzo accetta mal volentieri, memore degli incresciosi episodi di cui l'artista era stato protagonista durante la sua permanenza  nel suo piccolo paese.
Si dirige, così, prima a Parigi e poi a Auvers-sur-Oise dove conosce tutti coloro che sono stati toccati dalla personalità del tormentato pittore, iniziando a ricostruire la vera indole di Vincent e cercando di far luce su quelle misteriose sei settimane che si frappongono dall'ultima lettera che l'uomo a inviato ai suoi cari e alla tragica fine.
Questo film innovativo nasce dalla collaborazione della pittrice Kobiela e il regista Welchman; realizzato interamente in rotoscope, una tecnica che ha permesso, grazie al ricalco della pellicola precedentemente filmata, di rielaborare le immagini rendendole molto vicine alle opere del pittore olandese. Ci troviamo così ad affrontare un viaggio che non solo ci permette di conoscere meglio il tormentato, intelligente e brillante Vincent Van Gogh ma di fare un meraviglioso percorso tra le sue opere più famose, tra i paesaggi che ha disegnato e amato.
Il cast è a dir poco stellare, abbiamo, infatti, tra i nomi più noti la McCory (Narcissa Malfoy della Saga di Harry Potter per intenderci), la Ronan (Amabili resti, The host, Brooklyn fra le sue numerose pellicole) e Flynn (Bronn in Games of Thrones), ma più che delle loro performance bisogna parlare di come i cento artisti che hanno collaborato al progetto sono stati in grado di riprodurre fino all'ultimo dettaglio le espressioni degli attori.
I personaggi che interpretano sono persone realmente ritratte da Van Gogh e perciò i pittori ingaggiati per il film hanno dovuto in qualche modo a riprodurre ma allo stesso tempo adattare la fisionomia dell'attore a quella del quadro di riferimento. I tratti riproducono quelli dell'artista alla perfezione e con attenzione, cercando di restituire il suo stesso tocco, ma anche di dare vita a quelle figure.
Il momento in cui si nota questo impegno è nel momento della chiacchierata tra Armand e Margaret,
in cui la giovane sta per piangere e trattiene a fatica le lacrime; gli occhi lucidi vengono realizzati in modo eccellente, arrivando a farcelo percepire in modo evidente.
E la storia?
Molto spesso i film che hanno una grande fotografia o un grande impatto visivo hanno una trama che o è scontata o è piena di falle. Questo non è il caso!
Armand parte pervenuto nei confronti di Vincent per poi cambiare idea man mano che conosce la reale vicenda e che viene a galla il vero essere dell'artista, il suo tormento, il dolore e gli ostacoli che ha dovuto sopportare ogni momento della sua vita. Uomo incompreso e allontanato da tutti vive in una terribile solitudine, che sembra superare nelle ultime settimane di vita, per poi crollare irrimediabilmente nel baratro poco dopo.
Riusciamo ad immaginarci in Van Gogh, tanto da sperare in una risoluzione diversa al mistero che Armand sta cercando di sbrogliare, non possiamo credere che l'uomo che ci viene presentato sia giunto a quella tragica scelta. Eppure un piccolo spiraglio di luce ci viene presentato da due protagonisti, ma a chi vogliamo credere? Alla storia che ci viene insegnata a scuola oppure a chi lo conosce?

Qua sotto vi lascio i link per poter comprare su Amazon alcuni libri per poter conoscere meglio Vincent Van Gogh, la sua arte e la sua anima.

Van Gogh. Tutti i dipinti
  Lettere a Theo
  I miei quadri raccontati da me

venerdì 1 settembre 2017

5 +1 posti da visitare a Londra se sei un potterheand!

Con oggi, 1 settembre 2017, finisce l'arco narrativo di Harry Potter.
Sono passati 19 anni dalla morte di Voldemort e i nostri protagonisti stanno accompagnando i loro pargoli sul celeberrimo binario 9 e 3/4. Ci siamo illusi di essere anche noi lì, grazie a una tardiva lettera d'ammissione, ma purtroppo non è così, ma forse grazie a un babbanissimo aereo (e a tantissimi risparmi) alcuni di voi potranno andare a Londra e visitare quei luoghi che hanno fatto da sfondo ad alcune avventure dei nostri maghetti preferiti.
Quindi ecco a voi alcuni dei posti in cui dovete assolutamente andare se amate almeno un po' la saga del maghetto con gli occhiali e saetta.

Binario 9 3/4 a King's Cross
Tappa d'obbligo da cui iniziare questo tour. King's Cross è una stazione molto importante per la City, ma anche per chi spera di andare a Hogwarts. Purtroppo non troverete nessuna locomotiva rossa parcheggiata da qualche parte, ma solo un bellissimo negozio e una targa sotto cui fare delle foto, armandovi di pazienza, vista l'enorme colonna che dovete affrontare.


I Warner Bros. Studios
Per fare il tour al loro interno costa quanto un rene, ma ne vale la pena e quanto!
Entrare all'interno degli studios è pura magia!
E' possibile visitare tutti i luoghi iconici della saga, partendo dalla Sala Grande, fino all'ufficio di Silente, passando per il 4 di Privet Drive, alla Foresta Proibita, dal Nottetempo alla Tana. Tutto ciò che potrete ammirare all'interno di questa struttura è originale, sono i veri costumi e arredi di scena.
A circa metà del percorso troverete anche uno
stand gastronomico in cui assaggiare la Burrobirra (che non è affatto male) e con l'aggiunta di qualche sterlina portarvi a casa anche il bicchiere originale.
Se poi potete contare su una piccola fortuna e non avete problemi di spazio con il bagaglio vi consiglio di fare un giro all'interno dello shop, in cui potete trovare veramente di tutto, non solo abiti e bacchette, ma anche stendardi e cuscini della vostra Casa preferita.

Leadehall Market
Non molti di voi sanno che in realtà esistono due Diagon Alley, quella ricostruita all'interno degli Studios e Leadehall Markett, che fa da sfondo alla prima visita di Harry nel mondo magico.
E' un piccolo mercato coperto veramente suggestivo.
Volete un bonus ulteriore: cercate l'ottico al numero 42 di Bull's Head Passage e sarete giunti al Paiolo Magico!



London Zoo
Al rettilario dello zoo sono state registrate le scene inerenti alla prima conversazione di Harry Potter
con un serpente, facendolo uscire e imprigionando, invece, il 'povero' Duddley.







Bonus: Millenium Bridge
il ponte che viene distrutto dai Mangiamorte all'inizio de Il principe mezzosangue, una delle più gravi imprecazioni storiche all'interno dei film, visto che fu costruito tra il 1999 e il 2000, mentre la storia si dovrebbe svolgere un paio di anni prima del suo completamento. Ma tralasciamo questo dettaglio gustandoci gli effetti speciali del film e una bellissima passeggiata sopra il ponte.




E voi siete stati a Londra? Cosa avete visitato? Avete visto qualcuno dei posti elencati qui sopra?
Fatemelo sapere qui sotto con un commento!

lunedì 21 agosto 2017

FINO ALL'OSSO



Anno:2017
Regista:Marti Noxon
Attori: Lily Collins, Keanu Reeves, Alex Sharp

Un'altra opera meravigliosa e targata Netflix che mira a far conoscere al grande pubblico una malattia che affligge moltissime persone e di cui non si parla mai abbastanza, ovvero l'anoressia.
Ellen è una giovane artista che entra ed esce di continuo da centri di riabilitazione per i disturbi alimentari, finché la sua matrigna non le trova la casa di cura del dottor Beckham. All'interno di questa casa vi sono sette ragazzi con diverse storie, disturbi e manie, tra di loro ci sono sia persone che continuano a ricadere nel tunnel del disturbo, ma vi sono anche quelli che stanno risalendo dal fondo. Fra questi c'è Luke a cui Ellen si lega e che sembra infonderle la voglia di guarire.
Purtroppo un fatto imprevisto e terribile porta la ragazza a crollare: riprende il controllo della situazione ritornando a digiunare, arrivando a sfiorare il tragico epilogo.
Questo film rompe il tabù che avvolge questa malattia, mostrando anche in modo crudo gli effetti  di questa e come sconvolge la vita delle persone affette e la sfera familiare.
Lily Collins è magistrale, donandoci una Ellen fredda verso il mondo che la circonda, che cerca l'annientamento per una colpa che non è sua: è lei che deve portare il peso dell'inadeguata capacità dei genitori di non riuscire ad aiutare o comprendere il malessere del figlio. Ellen diviene 'un problema' da far rimbalzare da una porta all'altra, da una clinica all'altra,e non più una persona che necessità di cure e di positività.
Purtroppo non ci è dato sapere quanto il personaggio di Ellen abbia a che fare con quello che ha portato la stessa Lily a seguire la via dell'anoressia, ma di sicuro l'attrice è riuscita a trasmettere il reale turbamento e orgoglio nel perdere peso di coloro che sono affetti da questo disturbo (state attenti alle microespressioni di Lily/Ellen!)
Personaggio che ho apprezzato molto è Luke, interpretato da Alex Sharp, che combatte la sua malattia attraverso l'esuberanza e la perenne positività. Unico ragazzo all'interno della casa famiglia è anche l'unico che incoraggia le altre a superare le loro riserve verso il cibo. Il suo percorso è un continuo crescendo di successi, ma rischierà di perdere tutto dopo una tragedia, mostrando come questa sia una malattia che rimane sempre al fianco delle persone che ne sono affette, pronta ad attaccarle nel momento di debolezza.
Fino all'osso si pone l'obiettivo di portare a luce alcune delle sfaccettature di questa malattia, rompendo il tabù in cui si trova, e spingendo le persone che ne soffrono a combattere per essere nuovamente liberi di vivere a pieno la vita. Ma spinge anche le persone vicine ai malati a interrogarsi
su quali siano i reali motivi che spingono questi a cercare di mantenere il controllo esercitandolo sul cibo. Il malessere di Ellen sembra arrivare proprio dalla mancanza capacità delle persone intorno a lei di comprendere che è lei quella che deve essere aiutata, non sono loro ad essere compatite o incoraggiate, che questo malessere non deve essere giustificato bensì combattuto, cosa che Beckham cerca di fare, ricordandogli che loro sono vivi e ciò basta per lottare.
Molte sono state le polemiche riguardo il fatto che questo film possa portare la gente a pensare che sia cool soffrire di questa malattia, ma credo che non abbiano visto la stessa pellicola che ho visto io, ma solo la prima mezz'ora. E' vero, all'interno della casa ci sono delle ragazze bellissime come Kelly o Tracy, ma si vede anche Pearl che viene intubata perché non mangia e che va in panico quando scopre le calorie all'interno della sacca. Vi sono le immagini di una festa, di una gita dai toni poetici, un amore dolce e delicato che nasce tra due persone che lottano per sopravvivere, ma che vengono immediatamente controbilanciante da tragedie, dalla paura di perdere il controllo e dalla ricaduta nel tunnel.
C'è della poesia all'interno del film che si contrappone alla tragedia, che ha lo scopo di sottolineare come ci siano dei motivi per cui vivere, che c'è qualcosa per cui vale la pena ingoiare un paio di calorie in più per essere in grado di reggersi in piedi e vivere a pieno.
Penso che questo film può essere un grande passo avanti verso un discorso più ampio e approfondito riguardo a questo argomento, che può permettere di comprendere almeno un po' cosa scatta nella testa di queste persone e di cosa sono costretti ad affrontare.

Buona visione!


lunedì 14 agosto 2017

BABY BOSS

Anno:2017
Regista: Tom McGrath
Attori:Alec Baldwin, Lisa Kudrow, Steve Buscemi, Tobey Maguire, Jimmy Kimmel



Tim Templeton è un bambino con una fervida immaginazione, con dei genitori meravigliosi e una vita invidiabile, finché non arriva quello che dovrebbe essere il suo fratellino: un bebè in giacca e cravatta, accompagnato da una ventiquattro ore e dai modi un po' strani.
L'arrivo di questo nuovo membro porterà Tim  a sentirsi solo e ignorato perciò, quando capisce la vera origine del bebè, decide che avrebbe trovato il modo di mascherarlo ai suoi genitori, ma quando ogni piano fallisce i due decidono di fare un patto: il Baby Boss se ne sarebbe andato se Tim lo avesse aiutato a scoprire ciò che minaccia le nascite dei bambini.
La storia è costruita veramente bene, l'intreccio narrativo è abbastanza semplice ma può essere gradito anche da un pubblico adulto, come le citazioni musicali e cinematografiche presenti all'interno della pellicola. Ad uno sguardo più maturo può sorgere anche il dubbio che l'intera storia sia tutta una finzione, una favola, che il protagonista ci racconta. Infatti il film inizia con Tim che ammette che i suoi genitori gli hanno sempre detto che era un bambino molto fantasioso, ed essendo lui il narratore, ci troviamo a mettere in discussione quello a cui assistiamo. Questo mettere in dubbio la vicenda viene anche sottolineato da alcune inquadrature, Fast&Furios  che poi, viste dalla prospettiva dei genitori, diventa una scena normalissima con una lentissima macchinina a pedali.
come ad esempio (non è uno spoiler, perchè c'è anche nel trailer) l'inseguimento con le macchinine che fa concorrenza ai vari
Ma oltre ai diversi modi di vedere la storia anche i problemi che vengono presentati si rivolgono sia al mondo dei più piccoli sia a quello dei più grandi, parlando sia dell'amore tra fratelli sia del crollo delle nascite. Viene proposto come al solito lo schema dei bambini che comprendono la realtà prima degli adulti, ma a fare la parte del guastafeste non è il genitore bensì il piccolo Baby  Boss, che copre il ruolo del vero adulto della storia. I due genitori, infatti, incoraggiano l'unione dei bambini e a vivere le loro avventure, bensì è il bebè che si concentra sulla carriera che non comprende il mondo infantile a cui avrebbe dovuto appartenere.
Vi consiglio caldamente questo film d'animazione divertente e pieno di significato.
Buona visione!

lunedì 7 agosto 2017

SHADOW PLAY (Il fuorilegge della notte vol. 2) di D. Finn

 Quasi un anno fa è iniziata l'avventura di Cisco Suarez, negromante e ex zombie assassino, uomo assetato di vendetta per la morte dei suoi cari e per i dieci anni passati alle dipendenze di un terribile vampiro. Cosa succederà adesso al nostro amico?


Dopo aver ucciso il vampiro che lo aveva soggiogato e pensando di aver capito per quale motivo era stato assassinato, Cisco continua la sua indagine per scoprire chi ha ordinato tutto e chi ha aiutato il vampiro nell'incantesimo. Purtroppo tutto ciò è reso complicato dalla presenza di un poltergeist, che è deciso ad uccidere il negromante.
All'inizio pensavo che la questione del fantasma fosse un modo per inserire più azione nella parte iniziale del romanzo, ma più la storia progrediva più la vicenda prendeva un senso, tanto da essere l'origine di uno stupefacente colpo di scena finale.
Come nel primo capitolo, Domino Finn ci regala personaggi con enormi zona d'ombra, ma questa volta tutto risulta ancora più complesso da comprendere perché va ad intaccare personaggi impensabili. Tutto risulta messo in discussione dalle ultime scoperte di Cisco, dubitando di chiunque e del suo reale ruolo nella vicenda.                                                                                 Ho apprezzato il personaggio di Milena, l'amica di infanzia di Seleste, sorella di Cisco, e lo spazio che le è stato dato. La ragazza diviene per un breve periodo compagna d'avventura del negromante, portando quel tocco di coraggio femminile che non guasta nella storia. Purtroppo la sua presenza sarà breve, ma carica di significato. Spero che ritorni nuovamente nel prossimo capitolo.
Cisco rimane il solito ragazzo che agisce senza avere un vero e proprio piano e sempre con la battuta pronta, sta iniziando a essere un po' più maturo, ma penso che le cose miglioreranno con il prossimo volume, soprattutto dopo le ultime pagine.                                                                                                   Il sole di Miami è soffocante e fa da sfondo a tutte quelle situazione in cui il protagonista è a disagio, mentre è nelle ombre che trova la sua casa, la sicurezza, si innesca così un forte simbolismo riguardo
alla vita di Cisco, che otterrà una maggiore rilevanza nelle ultime battute.   Questo secondo capitolo è stato degno successore del primo e spero anche degno predecessore di un terzo volume che potrebbe portare alla risoluzione del mistero oppure ci potrebbe portare ad immergerci ancora di più nell'oscuro mondo della magia delle ombre.                                             Buona lettura!

venerdì 26 maggio 2017

Le scoperte di Silvia #3

Vi voglio proporre una rapida carrellata di ciò che ho letto e visto in questo periodo e che meritano attenzione.
Partiamo dai prodotti Netflix. 



La piattaforma di streaming ha portato alla mia attenzione diverse opere molto interessanti. Inizio dalla serie TV Juana Ines, prodotta dalla stessa Netflix, realizzata interamente in spagnolo, che narra le vicende di una delle più importanti poetesse del Messico.
Juana Ines è una ragazza che ha dedicato tutta la sua vita alla conoscenza e alla poesia, ma la sua condizione da bastarda le impedisce, però, di avere un lavoro all'interno della corte e potersi sposare. Decide così di farsi suora, potendo, così, dedicarsi interamente allo studio, ma la sua vita sarà continuamente turbata dalle lotte religiose e politiche che sconvolgono il suo Paese.
E' ben costruita, cercando di regalare allo spettatore uno spaccato della condizione messicana a metà del Seicento, inoltre è presente un attento studio dei personaggi che ci permette di apprezzarli e odiarli nel corso della storia. Vengono affrontati diversi problemi, come quello della sessualità, quello religioso e quello di genere, che, attraverso le vicende legate alla protagonista, portano a riflettere sulle condizioni delle donne in Messico durante il periodo dell'Inquisizione.
Ho visto anche il film documentario Walt-Before Mickey, realizzato nel 2014, dove viene narrata le difficoltà che il creatore di Topolino dovette affrontare per riuscire a emergere nel mondo dell'animazione negli anni 20. In questo periodo, infatti, il mondo dei cartoni animati vantava un grandissimo successo grazie a personaggi iconici e, essendo un campo piuttosto costoso, erano pochi coloro che avrebbero rischiato per produrre nuovi cortometraggi.
Il giovane Disney sarà costretto, così, ad affrontare i fallimenti, i sotterfugi delle case di produzione e le difficoltà economiche che lo porteranno a cadere per poi rialzarsi sempre più deciso a raggiungere il suo scopo grazie al supporto dei suoi amici e di suo fratello.
Grazie a Netflix ho potuto recuperare  The iron lady e The woman in black.
Il primo è un film biografico che riguarda Margareth Thatcher, la prima a ricoprire il ruolo di Primo Ministro inglese nella storia, una donna che ha dovuto lottare per ottenere ogni cosa e che non è mai scesa a patti per nessun motivo, decisa a portare avanti le sue idee fino all'ultimo. Questo comportamento, però, l'ha portata a perdere molte cose importanti, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto famigliare. Film del 2011 merita di essere visto per la stupenda performance di Meryl Streep.
Per quanto riguarda The woman in black, film del 2012, con Daniel Radcliffe nel ruolo di protagonista, è un remake dell'omonimo film del 1989, in cui ha recitato Adrian Rawlind, ovvero colui che nella saga di Harry Potter intepretò James Potter. Il film narra la vicenda vicenda paranormale che coinvolge Arthur Kipps, un giovane avvocato, che mentre analizza i documenti di una defunta, si trova a dover fare i conti con la morte di diversi bambini nel villaggio e dell'apparizione di presenza oscure a malvagie all'interno della villa in cui sta lavorando.
Il film è un horror drammatico che ho apprezzato molto, infatti è un genere che solitamente non apprezzo, la storia è molto intrigante e tiene attaccati allo schermo, inoltre, a parte brevi momenti, non vi sono scene splater o paurose, le apparizioni del fantasma che incute timore al villaggio non sono molto 'delicate', esso appare come un semplice spettatore che cammina e osserva ciò che avviene da distante, contrapponendosi con la crudeltà con cui uccide e sceglie le sue vittime.
Vi consiglio di vedere anche The Imitation Game, anno 2014, dove troviamo un emozionante Benedict Cumberbatch e una stupenda Keira Knightley alle prese con la storia di Alan Turing, colui che non inventò il primo computer ma che fu fondamentale per la fine della Seconda Guerra Mondiale, permettendo agli Alleati di decifrare i codici nazisti permettendo, così, la loro disfatta.
Ve lo consiglio molto, in quanto è una storia che non si sente molto spesso raccontare per diversi motivi, e solo negli ultimi anni è stato riconosciuto il vero valore delle scoperte di Turing e del contributo alla guerra che ha portato.
Ora passiamo ai libri...



Ho appena terminato la Saga di Divergent, e con parecchio ritardo visto che il primo capitolo dei libri è uscito nel 2011, mentre quello cinematografico nel 2014. La saga è composta da tre libri ovvero Divergent, Insurgent e Allegiant, e uno spin off dedicato a Quattro che, in modo molto fantasioso si intitola Four.
In un futuro apocalittico distrutto dalle guerre è sopravvissuta un'unica città che, per evitare l'inizio di nuove guerre, si è divisa in cinque fazioni: Intrepidi, Candidi, Eruditi, Pacifici e Abneganti. Ma le cose stanno precipitando lo stesso e toccherà a Tris e Four a salvare la loro città.
I primi due libri hanno una trama e uno stile di scrittura molto godibile e veloce, che costringe il lettore a rimanere incollato alle pagine, trattenendo il fiato nei momenti più difficili e sospirando di sollievo quando le cose cominciavano a procedere bene. Il modo di agire dei protagonisti, che continuano a correre e a lottare senza fermarsi aiuta ad avere un ritmo rapido e senza pause. E' proprio il cambiamento di ritmo a rendere Allegiant più lento e, a parer mio, complesso da digerire.  La prima parte risulta un po' fastidiosa in quanto vi è una calma innaturale che si contrappone alla rapidità dei libri precedenti, ma poi si risolleva intorno al metà del libro, conducendoci verso un finale che lascia di stucco.
E' una serie che vi consiglio di recuperare, se invece l'avete già letta ditemi cosa pensate qui sotto, nei commenti.
Vi è un ultimo libro che vi consiglio di prendere, leggere e regalare a più persone possibili. Si tratta di Storie della buonanotte per bambine ribelli, una raccolta di 100 storie che vogliono raccontare la vita di altrettante donne grandiose, che hanno cambiato la storia. Le loro vicende, alcune volte tragiche, altre con un lieto fine, sono riportate in modo semplice e comprensibile per i più piccoli, permettendo ai grandi di domani di conoscere alcune delle figure più importanti dei tempi antichi e del giorno d'oggi, e insegnando che se si vuole veramente qualcosa e si lavora sodo si possono fare grandi cose.
Buona lettura!

lunedì 15 maggio 2017

THE MIDNIGHT SEA di K.Ross

I secoli precedenti all'anno 0 hanno visto la nascita di grandi popoli, primo fra tutti quello greco, ma vi era un altro impero che splendente in quel periodo: l'Impero Persiano. Ma se i libri di storia non avessero raccontato tutto? Se questo impero deve la sua forza e la sua estensione a qualcosa di diverso che alla semplice bravura militare? Se avesse potuto contare su un aiuto un po' speciale?



Nazafareen è una ragazza senza nessun freno e testarda che ha perso la sorella minore a causa di un demone. I sensi di colpa che la divorano la portano a lasciare il suo clan per entrare a far parte dei Water Dog, guerrieri che combattono le entità oscure avvalendosi dei poteri dei daeva, anch'essi demoni ma che, grazie a dei bracciali magici, sono sotto il loro controllo.
La ragazza, alla fine dell'allenamento, riceve il suo daeva, Darius, un ragazzo misterioso e scorbutico con una preposizione per la manipolazione della terra. I due, dopo diverse difficoltà, inizieranno a legare ed essere a tutti gli effetti una squadra e forse qualcosa di molto di più, ma la loro realtà verrà sconvolta quando scopriranno che tutto quello che hanno imparato in realtà non è altro che una crudele manipolazione della verità, portandoli a cercare un luogo sicuro in cui rifugiarsi e combattere per ciò che è veramente giusto.
The Midnight Sea  mi ha tenuto incollata alle pagine fin dal primo momento grazie alla narrazione e alla trama avvincente. Nazafareen è una protagonista impulsiva, prima agisce e poi pensa a quello che avrebbe potuto fare, ma che tiene bene a mente il suo scopo: salvare chi ama sacrificando anche sè stessa. Proprio questo suo temperamento la porterà ad affrontare diversi problemi, soprattutto con Darius, il suo 'schiavo'.
Darius è un ragazzo schivo che usa la sua maschera di cinismo per nascondere la sua sofferenza. I suoi modi freddi e distaccati fanno intuire un animo complesso e tormentato che ci conquista subito, portandoci a desiderare un lieto fine per lui, che, invece, si autoinfligge continuamente 'dolore'. Il daeva, infatti, desidera la sua prigionia, desidera che la sua padrona lo ferisca o gli dia ordini, si impone di essere distaccato da lei quando in realtà ne è attratto irrimediabilmente. Con Nazafareen, però, assapora il senso di uguaglianza, di libertà e di fiducia, che gli permette di aprirsi verso di lei lentamente e in modo consapevole.
Il loro rapporto cresce continuamente nel corso del libro, in modo graduale, facendoci intuire un dolce finale che però rimane incerto, soprattutto dopo un avvenimento tragico e doloroso che, a metà libro, mi ha sconvolto, facendomi scendere anche una lacrimuccia. Questo evento va ad innescare quel susseguirsi di eventi che porteranno i due protagonisti a vedere le loro posizioni all'interno dei Water Dog messe in discussioni.
Mi è piaciuto molto che a far partire quella che sarà una vera e propria catastrofe fosse semplicemente il dolore umano, un dolore cieco dovuto alla perdita di una persona vicina ma che è stata mantenuta sempre a una certa distanza per evitare una colpa che li avrebbe macchiati per sempre. Questa sofferenza ha portato uno dei personaggi più belli del libro a diventare l'antagonista della protagonista, portandola molto vicino alla morte senza mai trovare un po' di compassione in quanto fin troppo sopraffatto dall'oscurità presente nel suo cuore.
Ma cosa c'entra tutto questo con l'introduzione che vi ho fatto all'inizio del post? Bè, con l'ambientazione che Kat Ross ci regala, magistrale e perfetta.
Nel corso del libro ho trovato spesso nomi di regioni o città che realmente sono esistite nell'antichità e che hanno ricoperto un determinato ruolo nella storia, e ho pensato fosse una coincidenza, finchè non sono giunta alla fine del romanzo, in cui viene rivelato il vero nome di uno dei personaggi. L'intera storia si svolge nel corso del 330 a.C., periodo di decadenza dell'Impero Persiano propria a causa di alcuni invasori, che nel libro di scuola sono semplici umani, ma in questo romanzo, invece, non sono altro che demoni e negromanti. Ciò apre un bellissimo parallelismo in cui fantasy e storia si compenetrano, andando a dare una versione rivisitata alla grandezza di un Impero che in 'pochissimo' tempo è scomparso dopo anni di governo luminoso. Inoltre, quante volte ci siamo chiesti come facevano alcuni giovani conquistatori a vincere battaglie sanguinolente contro comandanti più esperti di loro? Bene, questa volta verrà svelato il segreto, ovvero che al fianco di un giovane re passato alla storia c'erano dei daeva potentissimi, desiderosi di ottenere la libertà.
The Midnight Sea  è quel libro che ti dà la soddisfazione di arrivare alla conclusione, di intuire il percorso degli eventi, ma allo stesso tempo segue un percorso che ti lascia di sasso, interdetto, lasciando l'insoddisfazione di non aver compreso quei personaggi che, almeno un po', ti restano nel cuore.
Speriamo che anche nei prossimi romanzi troveremmo questa lucidità narrativa e una nuova avventura avvicente e meravigliosa come quella di questo meraviglioso primo capitolo!


Ringrazio la Dunwich Edizioni per avermi permesso di partecipare a questo Release Party permettendomi di scoprire una scrittrice meravigliosa, ovvero Kat Ross, e un libro stupefacente come questo.
Un bacione e buona lettura!